L’olivo era già conosciuto dai Fenici e dai Greci e, secondo fonti storiche, furono loro a portare l’olivicoltura nella penisola Italica. Lo usavano gli Etruschi che ne trasmisero ai Romani l’utilizzo.
Nell’antica Roma l’olio veniva utilizzato non solo come alimento ma anche per la cura del corpo e l’illuminazione. Furono i Romani che per primi classificarono l’olio in base alla qualità.
L’olio ha rappresentato e rappresenta, per la nostra cultura, una solida base di tradizioni non solo alimentari.
“Il tempo della raccolta scandiva il calendario di ogni comunità agricola del mediterraneo, determinando momenti di socialità intergenerazionale tali da rimanere impressi nella memoria dei singoli soggetti e da rafforzare il senso di appartenenza e di identità”. (Caterina Di Pasquale, Antropologa)
Oggi è andata persa la tradizione della convivialità legata all’olio di oliva e sta a noi, aziende produttrici, riprenderla.
La tradizione è legata anche al numero imponente di varietà di olive in Italia; si contano centinaia di varietà (cultivar), ognuna con il proprio nome ed i propri sentori; una biodiversità unica al mondo!